Nel post del dicembre 2014 invitavamo
i nostri lettori/investitori ad essere particolarmente attenti sul mercato russo.
Oggi, a poco più di un mese di distanza invece vi invitiamo a guardare con
nuovo e rinnovato interesse al mercato elvetico.
Se, infatti, il 2013 - in quello
che è ancora il nostro ottavo mercato di destinazione - si era chiuso negativamente
con una contrazione delle quantità vendute di 6 punti percentuali, e nel 2014
addirittura tale dinamica si è andata accentuando (-13%); il 2015 potrebbe segnalarsi
come un anno altamente positivo per le nostre vendite con un vero e proprio rilancio del mercato svizzero.
Di fatti, la decisione della banca
centrale svizzera di abbandonare il tasso di cambio fisso del franco verso
l’euro (fissata nel 2011 per contenere la tendenza all’eccessivo apprezzamento
della valuta elvetica rispetto alla moneta europea) ne ha favorito il forte
apprezzamento (oltre il 15%). Tale sviluppo, che sembrerebbe poter proseguire nel corso dell’anno
- anche in seguito alle nuove politiche monetarie espansive che la BCE si
appresta ad avviare - giocherà senz’altro
un ruolo estremamente positivo per i nostri esportatori di olio d’oliva.
Il mercato elvetico già di per sé
particolarmente reattivo alle dinamiche del tasso di cambio, risulta esserlo ancor
di più in un contesto altamente sensibile ai prezzi come quello dell’olio d’oliva.
Il consumatore svizzero pertanto
potrebbe beneficiare dell’apprezzamento della propria valuta, premiando le nostre
vendite con maggiori acquisti di un prodotto (l’olio d’oliva nostrano) di cui ben
conosce e riconosce la qualità.
Nel corso del 2015 è pertanto
facile immaginare non solo un incremento delle quote di mercato in Svizzera per
quei produttori nostrani capaci di offrire olio di qualità ma anche dei margini
di profitto.