sabato 7 febbraio 2015

Rideterminati i massimali mensili per le importazioni di olio d'oliva dalla Tunisia dirette in UE.

La Commissione Europea ha adottato un regolamento che ridetermina i massimali sulle quote di importazione di olio di oliva dalla Tunisia (in deroga al regolamento (CE) n. 1918/2006) per il periodo primo Febbraio ed il 31 Ottobre 2015 per facilitarne l'ingresso nell'Unione Europea.

Non possiamo fare a meno di notare che questa decisione interviene in un contesto di notevole calo del livello produttivo di olio di oliva registrato nei due principali paesi produttori, Italia e Spagna.

Nei prossimi mesi, dunque, analizzeremo i dati man mano che saranno resi disponibili per valutare l'effetto della decisione.


Il regolamento è pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 31 gennaio 2015 ed è stato applicato dal 1 ° febbraio.

I massimali mensili (purtroppo il comunicato stampa è solo in francese) per le importazioni di olio di oliva tunisino in UE, in virtù di questa decisione, passano da un totale di 5.000 tonnellate per i mesi di febbraio e marzo 2015 a 18.000 tonnellate (9.000 al mese), per poi pesare ad 8.000 tonnellate da aprile a ottobre.

La flessibilità introdotta consentirà agli operatori tunisini di massimizzare le quote esentasse di export di olio di oliva verso l'UE, e godere così una stagione eccellente.

Resta invece invariato il contingente annuo. Sulla base dell'accordo di associazione tra l'Unione Europea e la Tunisia, le esportazioni tunisine di olio d'oliva verso l'UE sono soggette ad un contingente annuo di 56.700 tonnellate. La gestione di questo contingente è normalmente limitato dalle quantità massime mensili che sono definite nel regolamento (CE) n. 1918/2006. La misura si applica alla campagna 2015 e non modifica l'importo complessivo della quota annuale.

Il regolamento (CE) n.1918/2006 (a firma di Mariann FISCHER BOEL) prevede, infatti, un contingente tariffario per l'importazione nella Comunità europea di olio d'oliva vergine (codici NC 1509 10 10 e 1509 10 90), interamente ottenuto in Tunisia e trasportato direttamente da questo paese nella Comunità. Il volume del contingente è di 56.700 tonnellate e ad esso è applicato un dazio dello 0 %. Ogni anno, il contingente è aperto il 1° gennaio. Per ogni anno, e fatto salvo il volume del contingente di cui al paragrafo 1,  possono essere rilasciati - prima di questa deroga - titoli d'importazione entro i seguenti massimali mensili:

  • 1.000 tonnellate per ognuno dei mesi di gennaio e febbraio, 
  • 4.000 tonnellate per il mese di marzo, 
  • 8.000 tonnellate per il mese di aprile, 
  • 10.000 tonnellate per ognuno dei mesi del periodo compreso fra maggio ed ottobre.
I quantitativi non utilizzati in un mese determinato sono aggiunti a quelli del mese successivo ma non a quelli del secondo mese successivo. 



Su richiesta della Tunisia, la Commissione ha deciso quindi di aumentare la quota mensile per consentire agli operatori tunisini di trarre il massimo vantaggio dal loro potenziale di esportazione. La Commissione ha quindi adottato un nuovo regolamento di rinunciare alle norme citate.

L'olio d'oliva rappresenta una delle principali (se non la principale) voci dell'export tunisino verso l'UE. Il settore olivicolo è di vitale importanza per l'economia tunisina: attualmente, impiega direttamente e indirettamente oltre un milione di persone, ovvero circa 1/5 della forza lavoro impiegata in agricoltura a livello nazionale.

La Commissione, nel suo cominciato stampa, ha sottolineato come questa decisione dimostri l'impegno dell'UE ad approfondire gli sforzi per una partnership privilegiata con la Tunisia, Paese che progredisce nel suo percorso di democratizzazione. Ancora la Commissione, riporta che dopo le elezioni parlamentari e presidenziali, l'UE è determinata a sostenere politicamente e finanziariamente le nuove autorità tunisine per le riforme necessarie e nel consolidare le conquiste democratiche realizzare ed affrontare le sfide socio-economiche del paese.

A presto!

mercoledì 4 febbraio 2015

Packaging: Bag-in-Box.

Forse associata a prodotti di qualità inferiore, concezione ereditata dal vino, questa soluzione presenta diversi vantaggi per la commercializzazione e il consumo dell'olio di oliva.

Il BiB consiste nell'utilizzo di una busta in materiale plastico, spesso rivestita con strati di materiale metallico, racchiusa in una scatola di cartone corrugato e provvista di un tappo a pressione che simula un rubinetto (es. Vitop Original®).

I principali vantaggi dichiarati dai produttori sono: riduzione dei costi di packaging e logistica, minor impatto ambientale rispetto al vetro, ridotta ossidazione del prodotto una volta aperta la confezione grazie all'utilizzo del tappo erogatore (è possibile inoltre insufflare gas inerte es. azoto). 




Il formato da 5 litri non è tra l'altro l'unico. Il BiB è infatti adattabile per volumi da 1,5 a 1.000 litri.

Mentre i formati più grandi sono utilizzati nel B2B per il trasporto del prodotto sfuso, i formati più piccoli consentono una grande variabilità di soluzioni per la personalizzazione nel mercato B2C.

Ne è un esempio il Bag-in-Tube, generalmente da 3 litri.

Interessante, infine, la soluzione HydrO pensata per contenitori d'acqua di consistente volume e per la quale chiediamo ai nostri lettori un'idea per l'utilizzo nel settore oleicolo.

BiB da 5 lt di - Olio Rustichella d'Abruzzo.

BiT da 3 lt di - Olio Rustichella d'Abruzzo.

BiB con struttura di supporto camuffata.

Supporto per la BiB precendente

BiB con scatola in legno

Bag senza scatola esterna - Douglas Green

Dispenser per l'utilizzo di bags in cucina. 


Ollo Olive Oil Bag

BiB Olio Sapori della Majella









martedì 20 gennaio 2015

Nel 2015 si aprono delle autostrade nel mercato elvetico



Nel post del dicembre 2014 invitavamo i nostri lettori/investitori ad essere particolarmente attenti sul mercato russo. Oggi, a poco più di un mese di distanza invece vi invitiamo a guardare con nuovo e rinnovato interesse al mercato elvetico.  

Se, infatti, il 2013 - in quello che è ancora il nostro ottavo mercato di destinazione - si era chiuso negativamente con una contrazione delle quantità vendute di 6 punti percentuali, e nel  2014 addirittura tale dinamica si è andata accentuando (-13%); il 2015 potrebbe segnalarsi come un anno altamente positivo per le nostre vendite con un vero e proprio rilancio del mercato svizzero. 

Di fatti, la decisione della banca centrale svizzera di abbandonare il tasso di cambio fisso del franco verso l’euro (fissata nel 2011 per contenere la tendenza all’eccessivo apprezzamento della valuta elvetica rispetto alla moneta europea) ne ha favorito il forte apprezzamento (oltre il 15%). Tale sviluppo, che sembrerebbe poter proseguire nel corso dell’anno - anche in seguito alle nuove politiche monetarie espansive che la BCE si appresta ad avviare -  giocherà senz’altro un ruolo estremamente positivo per i nostri esportatori di olio d’oliva. 

Il mercato elvetico già di per sé particolarmente reattivo alle dinamiche del tasso di cambio, risulta esserlo ancor di più in un contesto altamente sensibile ai prezzi come quello dell’olio d’oliva. Il consumatore svizzero pertanto potrebbe beneficiare dell’apprezzamento della propria valuta, premiando le nostre vendite con maggiori acquisti di un prodotto (l’olio d’oliva nostrano) di cui ben conosce e riconosce la qualità.   

Nel corso del 2015 è pertanto facile immaginare non solo un incremento delle quote di mercato in Svizzera per quei produttori nostrani capaci di offrire olio di qualità ma anche dei margini di profitto.