giovedì 7 novembre 2013

Gli acquisti di Olio d'Oliva nel mercato statunitense

Negli Stati Uniti la crescita economica nel 2013 sembra irrubustirsi, grazie sopratutto ai potenti stimoli monetari provenienti dalla FED. Le politiche monetarie attuate dalla Banca Centrale se da una parte hanno inondato di liquidità i mercati dell'America settentrionale sostenendone i consumi, dall'altra, hanno fatto sì che il dollaro si mantenesse piuttosto debole nei confronti delle altre valute, in primis nei confronti dell'euro (svalutatosi di oltre il 10% nel corso dell'ultimo anno), creando non pochi problemi ai nostri esportatori e ai loro margini di guadagno.
Ciò nonostante i dati sugli acquisti di olio d'oliva italiano negli Stati Uniti sembrerebbero non essere propriamente infausti. 
Di fatti, in un mercato che nei primi sei mesi del 2013 ha incrementato i suoi acquisti dall'estero di olio d'oliva del 15%, se si va ad osservare la dinamica dei primi 7 fornitori di olio d'oliva (pari al 97% del totale degli acquisti), si evincono interessanti novità. 
Gli esportatori italiani, detentori di oltre la metà del mercato statunitense, hanno incrementato le loro vendite di circa il 10%, perdendo sì quote di mercato ma reggendo meglio del suo principale competitor europeo (la Spagna -38%) l'apprezzamento dell'euro e mostrandosi capaci di reggere tale impatto negativo. Fra i paesi dell'eurozona solo gli esportatori greci sono riusciti a far meglio, aumentando le loro vendite del 67%, probabilmente iniziando a "beneficiare" della politica di austerità che ha visto ridurre i loro costi interni. 
Fonte: nostre elaborazioni su dati provenienti dall'ICE





Al solito, particolare preoccupazione i nostri esportatori sembrano mostrarla verso i concorrenti dell'Africa Settentrionale (Marocco, Tunisia ed anche la Turchia) che continuano ad incrementare le loro quote di mercato.
Ma il quesito da porsi è: sono realmente i prodotti provenienti da quei paesi da considerarsi come nostri concorrenti? 
Oppure la qualità dei nostri prodotti è tale, oltre ad essere così auspicabile, che non dobbiamo aver paura di chiamare in altro modo il nostro prodotto? Il mercato statunitense sembra proprio dirci questo: vendere meglio, vendere prodotti migliori, vendere anche ad un prezzo più alto....perchè i consumatori di quel paese sapranno comprendere e sapranno premiarci!
Olio extravergine di oliva italiano, il prodotto di qualità!